
Carla Brizzi
Carla Brizzi, figlia d’arte, nasce a Firenze, ma vive a Scandicci dal lontano ’73.
Ama scolpire e fotografare. Ha studiato pianoforte e le sue poesie, molto spontanee, ritmate e piene di assonanze rivelano un profondo amore per tutto ciò che è armonia.
Ha partecipato a numerose mostre e concorsi di poesia e scultura vincendo anche tre premi internazionali nel 1966: per la poesia il Premio Fanzine indetto dal Centro Culturale D.E.A. e quello indetto dal Centro Internazionale per la Pace tra i Popoli consegnato dal Sindaco di Firenze M. Primicerio al Piccolo del Teatro Comunale.
Per la scultura: Premio indetto dalla Galleria S.A.P. e consegnato dall’On. Valdo Spini.
Fa parte dell’Ass. “Galluzzo Immagine”, il Fotoclub “La Civetta nel mirino” e del Gruppo Artistico Femminile “Ev’Art” nato con successo a Scandicci.
Hanno parlato di lei:
La Nazione
Toscana Oggi
Metropoli
D.E.A.
L’Attenzione
Palladium
Lib(e)ramente
Turismo Notizie dell’A.P.T. di Firenze
Metropoli Day
“L’anima di Carla si libera pura nella scultura ed anche nella poesia, riuscendo a conservare nel cromatismo delle parole purezza di stile e di linee.
È lei una poetessa-scultrice, una scultrice-poetessa, che riesce ad unire rigorosità di tratto, purezza di linee a voli fantasiosi di parole in un connubio davvero felice, che ce la presentano donna dinamica; infatti è stata direttrice di palestra e donna intellettualmente aperta, ha amato, studiato e insegnato lingue in un progetto di apertura tra culture in cui ancora fermamente crede.
L’amore per l’arte ha radici profonde in lei; suo padre, Jorio Brizzi, si è dedicato per più di un ventennio alla pittura.
Attiva nel mondo culturale fiorentino, Carla ha frequentato l’Istituto Arte e l’Accademia Vittorio Alfieri diretta da Dalmazio Masini, operando con artisti di alto livello impegnati in un mondo nuovo di fare cultura, portando cioè la poesia, l’arte in genere fra la gente”.
Carmelina Rotundo
(giornalista, poetessa)
IMMAGINI & …POESIA !
Poesie: Carla Brizzi
Immagini: Adolfo Straziati
SOGNO INFINITO
Pallida è l’onda
mentre il mar si muove
in un turbinio sonoro
s’infrange a riva
e ne bacia il suolo.
Corrono i flutti
mentre il guardo mio
li segue
sognando di sbarcare
in altri lidi.
Si placa il mare
verso l’infinito
facendo pace
con la terra e il cielo
ed io l’inseguo
come in un miraggio
immaginando per tutti
gioia in altri “paradisi”.

IMPRONTE SULLA SABBIA
Passa il tempo
come sabbia
sotto i nostri piedi
segnando i giorni tristi
e quelli lieti.
Impronte profonde
del cammino umano
che lasciano tracce
sul destino nostro
anche se il mare tosto le cancella.
Talvolta lievi
sopra la sabbia al vento
spariscono le orme
nel deserto, i sogni nostri
con le speranze assieme.

INQUINAMENTO
Se ne va la plastica,
se ne va, se ne va via
portata dal vento
in un turbinio
d’inquinamento.
Gli alberi sussurrano,
gridano alla gente:
le nostre chiome son perse
per sempre.
L’ombra del passato
s’incontra col presente
per dire all’uomo
che ormai
non vale niente.

...SE NE VA LA PLASTICA...IN UN TURBINIO D'INQUINAMENTO...
IL COLORE DELLA VITA
Sprazzi di luce offri agli occhi miei,
immagini nuove a visioni antiche,
tu che della vita tua mi hai fatto dono
mostri a me il mondo in altra dimensione,
come se la natura,
con le sue piante verdi e i fiori
mi danzasse intorno,
in un poetico sogno dai colori intensi,
che pian piano sfumano
a mostrarne l’anima,
l’essenza, per penetrarne il senso.
