Marco Gamannossi

Esperto storico dell’Arte medievale, nato nel 1983,

è laureato in Storia dell'arte.

Evento: Mercoledì 29/05/’13

C/o Teatro Studio di Scandicci

Presentazione del libro di

“Marco Gamannossi”

L’Abbazia di San Salvatore

a Settimo

un respiro profondo mille anni

“Scandicci” nella storia e nell’arte

Quattro incontri con lo storico dell’arte.

1°) appuntamento

Venerdì 11/01/2013 alle h. 17,30, nella sala soci Coop di Scandicci, via Aleardi N°1

Meeting su “Breve storia di Scandicci”, dalla tarda classicità all’Unità d’Italia.

Dall’origine del suo nome al 1870, dal suo primo insediamento al trasferimento della sede comunale”.

2°) appuntamento

Sabato 19/01/’13, alle 18, visita alla

“Abbazia di S. Salvatore

e

S. Lorenzo a Settimo”

3°) appuntamento

Venerdì 25/1/’13 alle 17.30, nella sala soci Coop di Scandicci, via Aleardi N°1

“Le principali chiese di Scandicci”

San Bartolo in Tuto, Santa Maria a Greve, San Martino a Scandicci, San Giusto a Signano, San Giuliano a Settimo, San Colombano, Sant’Alessandro a Giogoli, Sant’Andrea a Mosciano, San Martino alla Palma, San Zanobi a Casignano, San Vincenzo a Torri”.

4°) appuntamento

Giovdì 7/2/’13 alle 17.30, nella sala soci Coop di Scandicci, via Aleardi N°1

“Ville e Castelli di Scandicci”

Dai Pitti ai Davizzi, dai Rucellai ai Riccardi, dai Poccianti ai Passerini, dagli Ximenes ai Cadolingi, dai Torrigiani agli Altoviti.

Prestigiosi casati per prestigiose dimore.

Il libro di Marco Gamannossi

L'ABBAZIA DI SAN SALVATORE A SETTIMO

UN RESPIRO PROFONDO MILLE ANNI   

Il volume, dedicato all’abbazia di Badia a Settimo a Scandicci (FI)

Ripercorre una storia lunga mille anni: risale infatti al 1011 il primo documento che attesta la presenza di un monastero, fondato dal conte Lotario dei Cadolingi.

Le vicende di Settimo sono così ricollegate a quelle della città di Firenze, con cui fu in profondissimi rapporti.

Sono inoltre descritti i tesori artistici contenuti nella Badia, come lo splendido altare dell’opificio delle pietre dure e le opere del Ghirlandaio e della sua scuola.

Fondata nei pressi del fiume Arno, già navigabile nell’XI° secolo e sul crocevia di importanti vie, nel corso dei secoli l’abbazia accolse i pellegrini e immagazzinò enormi quantità di derrate alimentari, provenienti dalle sue proprietà terriere bonificate e dai principali scali commerciali.

Nel 1236 passò ai Cistercensi,

Nel 1783 avvenne la dolorosa separazione tra parte parrocchiale e privata.

Pietro Leopoldo, nell’atto di scioglimento dell’Ordine cistercense, soppresse e smembrò il monastero.